Sociologia

MAX WEBER 


La razionalizzazione

Anche il tedesco Max Weber si trova a riflettere sull'evento storico della società industriale, mettendone in luce alcune caratteristiche molto importanti.
A differenza di Durkheim, l'attenzione di Weber è attirata non tanto dall'industrializzazione come tale, quanto da un processo più vasto di cui la nascita del capitalismo prima, e dell'economia industriale poi, non sono che le manifestazioni più evidenti. Egli lo chiama processo di razionalizzazione.
Da sempre l'umanità cerca di spiegarsi ciò che le accade intorno, attribuendo gli eventi a delle cause, a dei motivi: se mi sto bagnando è perchè piove. Ma molto diversi sono l'atteggiamento dell'uomo premoderno e l'atteggiamento di quello moderno di fronte a ciò che non si capisce, di cui non comprendiamo le cause. Mentre il primitivo per spiegare ciò che non capisce ricorre a delle forze oscure e sovramondane, l'uomo razionalizzato della società occidentale pensa che nulla sia di principio inesplicabile: se qualcosa gli sfugge, ciò dipende dai suoi limiti personali, oppure dai limiti della conoscenza che prima o poi potranno essere superati, e non dall'esistenza di ambiti della realtà che siano di principio imperscrutabili.

Per Weber la razionalizzazione della società è quindi quel processo attraverso cui la fede nell'esistenza di cause in linea di principio comprensibili per tutti i fenomeni naturali.




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